Energy Manager

Energy Manager: ruolo e competenze principali

Il ruolo dell’Energy Manager

L’Energy Manager è il professionista incaricato di monitorare, ottimizzare e ridurre i consumi energetici all’interno di un’azienda o di un ente pubblico. Il suo obiettivo è garantire l’efficienza energetica, riducendo sprechi e costi, migliorando al contempo la sostenibilità ambientale. Dal 1991, in Italia, la figura dell’Energy Manager è obbligatoria per le aziende industriali che superano una certa soglia di consumo energetico, secondo quanto previsto dalla Legge 10/91.

Questo professionista lavora spesso in realtà complesse come industrie, aziende del settore terziario, pubbliche amministrazioni, strutture sanitarie e scuole. Collabora con tecnici, facility manager, consulenti ambientali e con il top management per proporre soluzioni tecnologiche, comportamentali e strategiche a supporto della transizione energetica.

Un dato curioso: secondo ENEA, nel 2023 in Italia erano oltre 2.300 gli Energy Manager nominati, un numero in crescita grazie alla crescente attenzione alla decarbonizzazione e al risparmio energetico. È una figura chiave nel percorso verso la sostenibilità aziendale, spesso coinvolta anche in progetti legati ai fondi PNRR o alla rendicontazione ESG.

Cosa fa un Energy Manager

Le principali attività svolte da questo professionista sono:

  • Monitorare i consumi energetici di impianti, edifici e processi aziendali attraverso software e strumenti digitali.
  • Analizzare le bollette e i contratti di fornitura per individuare opportunità di risparmio.
  • Proporre interventi per migliorare l’efficienza energetica, come il relamping LED o l’isolamento termico.
  • Coordinare audit energetici secondo le normative vigenti (es. D.Lgs. 102/2014).
  • Valutare e promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili come fotovoltaico o geotermia.
  • Redigere report e piani energetici per il management e per le autorità di controllo.
  • Gestire progetti di riqualificazione energetica, anche in ottica di detrazioni fiscali o bandi pubblici.
  • Curare la formazione interna sull’uso consapevole dell’energia.
  • Assicurare il rispetto delle normative ambientali e dei requisiti ESG.
  • Collaborare con il Responsabile per la Transizione Ecologica (RTE) o il Mobility Manager, dove presenti.
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Le competenze principali dell’Energy Manager

Le principali competenze tecniche per svolgere bene questo ruolo sono:

  • Conoscenza approfondita dei sistemi energetici, termici ed elettrici.
  • Capacità di analisi dei dati energetici e uso di software di monitoraggio (BMS, EMS).
  • Padronanza delle normative nazionali ed europee in materia di energia.
  • Esperienza nell’esecuzione di diagnosi energetiche secondo la norma UNI CEI 16247.
  • Competenze in ingegneria impiantistica e termotecnica.
  • Abilità nella progettazione e gestione di impianti a fonti rinnovabili.
  • Conoscenza dei Sistemi di Gestione dell’Energia ISO 50001.
  • Capacità di redazione di relazioni tecniche e business plan energetici.
  • Utilizzo di strumenti di simulazione e modellazione energetica.
  • Competenze di procurement energetico e negoziazione contrattuale.

Oltre alle competenze tecniche, sono importanti anche le seguenti competenze trasversali:

  • Capacità analitica e orientamento ai dati.
  • Problem solving applicato a contesti tecnico-gestionali.
  • Comunicazione efficace con stakeholder tecnici e non.
  • Leadership e gestione di progetti multidisciplinari.

Come diventare Energy Manager e opportunità di carriera

Per diventare Energy Manager, il percorso tipico prevede una laurea in ingegneria (energetica, meccanica, civile, ambientale) o in discipline tecniche affini. È molto utile (anche se non sempre obbligatorio) ottenere una certificazione specifica come EGE (Esperto in Gestione dell’Energia), riconosciuta da ACCREDIA secondo la norma UNI CEI 11339.

Un’esperienza pregressa in ambiti come l’impiantistica, il facility management o l’efficienza energetica è quasi sempre richiesta. Molti iniziano come tecnici di impianti o consulenti energetici, per poi crescere nel ruolo.

Le opportunità di carriera sono ampie: si può diventare Responsabile Energia e Ambiente, Sustainability Manager, Project Manager per interventi green, oppure operare come consulente freelance per più aziende. Con l’obbligo di rendicontazione ESG sempre più presente, la figura dell’Energy Manager può anche evolvere verso ruoli strategici nel reporting di sostenibilità o nella governance aziendale legata alla transizione ecologica.

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FAQ

Cosa fa esattamente un Energy Manager?

Analizza i consumi energetici, propone soluzioni per ridurre sprechi e costi, gestisce progetti di efficienza e si assicura che l’azienda rispetti le normative ambientali. In pratica, fa risparmiare energia e soldi.

Che differenza c’è tra Energy Manager ed EGE?

L’Energy Manager è un ruolo, l’EGE è una certificazione. Puoi essere nominato Energy Manager anche senza EGE, ma la certificazione dà più credibilità e valore sul mercato.

Serve per forza la laurea per fare l’Energy Manager?

Non è obbligatoria, ma è fortemente consigliata. Una laurea tecnica ti apre più porte e ti permette di accedere più facilmente a ruoli con maggiori responsabilità.

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