Ingegnere Ambientale: ruolo e principali competenze
Il ruolo dell’Ingegnere Ambientale
L’Ingegnere Ambientale è un professionista specializzato nella progettazione, gestione e ottimizzazione di soluzioni tecniche volte a proteggere l’ambiente e promuovere lo sviluppo sostenibile.
Gli Ingegneri Ambientali lavorano in diversi contesti, come aziende industriali, enti pubblici, organizzazioni non governative e società di consulenza. Secondo l’ISTAT, il settore della sostenibilità ambientale è in continua espansione, con una crescente domanda di figure specializzate per gestire il rischio ambientale e garantire il rispetto delle normative.
In Italia, la professione dell’Ingegnere Ambientale sta registrando una crescita significativa. Secondo il Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nel 2023 si è osservato un incremento del 4,3% nel numero di laureati in ingegneria rispetto all’anno precedente, con una crescita complessiva del 49% nell’ultimo decennio.
Tuttavia, si rileva una diminuzione dell’interesse verso le discipline tradizionali dell’ingegneria civile e ambientale, la cui quota di laureati è passata dal 28,8% nel 2020 al 18,6% nel 2023. Nonostante ciò, la domanda di professionisti nel settore ambientale rimane elevata, alimentata dalla crescente attenzione verso la sostenibilità e la necessità di soluzioni innovative per la tutela dell’ambiente.
Cosa fa un Ingegnere Ambientale?
Le principali attività dell’Ingegnere Ambientale, variabili in base al contesto aziendale, sono:
- Progettare sistemi di trattamento delle acque reflue e di depurazione.
- Monitorare la qualità di acqua, aria e suolo attraverso analisi tecniche.
- Gestire progetti di bonifica di siti contaminati.
- Sviluppare piani per la gestione e il riciclo dei rifiuti.
- Valutare l’impatto ambientale di progetti edilizi o industriali.
- Collaborare con enti pubblici per garantire il rispetto delle normative ambientali.
- Realizzare studi per la prevenzione dei rischi idrogeologici e ambientali.
- Promuovere l’uso di energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
- Redigere report tecnici e documentazioni per le certificazioni ambientali.
- Partecipare a progetti di ricerca e innovazione per soluzioni sostenibili.
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Competenze principali dell’Ingegnere Ambientale
Un ingegnere ambientale deve possedere una serie di competenze tecniche, tra le quali le più rilevanti sono:
- Conoscenza approfondita delle normative ambientali e delle direttive europee.
- Capacità di utilizzare software di modellazione ambientale come ArcGIS, AutoCAD o SWMM.
- Competenza nella progettazione di impianti di trattamento delle acque e di gestione dei rifiuti.
- Abilità nell’analisi e interpretazione di dati ambientali.
- Esperienza con tecnologie per la gestione di energie rinnovabili.
- Conoscenza delle tecniche di bonifica del suolo e delle falde acquifere.
- Capacità di effettuare valutazioni di impatto ambientale (VIA).
- Competenze nella gestione del rischio idrogeologico.
- Familiarità con i processi di certificazione ambientale, come ISO 14001.
- Uso di strumenti di monitoraggio ambientale per campionamenti e analisi.
A livello di competenze trasversali, invece:
- Capacità di problem solving per affrontare problematiche ambientali complesse.
- Attenzione al dettaglio e precisione nell’analisi tecnica.
- Eccellenti capacità di comunicazione per interfacciarsi con stakeholder e istituzioni.
- Predisposizione al lavoro in team multidisciplinari.
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Come diventare Ingegnere Ambientale e opportunità di carriera
Per intraprendere la carriera di Ingegnere Ambientale occorre seguire un percorso formativo ben organizzato e mirato. Il primo passo è sicuramente quello di conseguire una laurea triennale in Ingegneria Ambientale, Scienze Ambientali o Ingegneria Civile. Successivamente, è possibile specializzarsi con una laurea magistrale, approfondendo temi di fondamentale importanza quali la gestione sostenibile delle risorse, le energie rinnovabili o la bonifica ambientale.
Completati gli studi universitari, sarà necessario ottenere l’abilitazione professionale superando l’Esame di Stato, indispensabile per iscriversi all’Albo degli Ingegneri (Sezione A). Questo passaggio è necessario per poter assumere responsabilità tecniche e firmare progetti.
Per distinguersi ulteriormente nel mondo del lavoro, è consigliabile ottenere certificazioni specifiche. Ad esempio, le certificazioni sui sistemi di gestione ambientale ISO 14001 o la padronanza degli strumenti GIS, fondamentali per la modellazione e l’analisi territoriale, rappresentano un valore aggiunto.
Le opportunità di carriera per un Ingegnere Ambientale sono ampie e variegate.
Si può operare come consulente ambientale presso società di ingegneria o enti pubblici, lavorando su progetti di sostenibilità o analisi di impatto ambientale. Oppure rivestire il ruolo di Project Manager nel campo delle energie rinnovabili, specialista nella gestione dei rifiuti e delle bonifiche o ricercatore in ambito accademico e industriale.
Con il tempo e l’esperienza, si può ambire a posizioni dirigenziali quali Responsabile della Sostenibilità (CSR Manager) o Direttore Tecnico Ambientale.
FAQ
L’ingegnere ambientale è un professionista che progetta soluzioni sostenibili per proteggere l’ambiente, gestire risorse naturali e ridurre l’inquinamento, attraverso competenze tecniche e profonda attenzione alle sfide ecologiche globali.
Diventare Ingegnere Ambientale richiede impegno, studi specifici e superare l’Esame di Stato. Con passione per l’ambiente e determinazione, però, il percorso è stimolante e alla portata di chi vuole fare la differenza.
Roberto Di Bartolomeo ha maturato una lunga esperienza professionale in ambito IT ed Organizzazione, rivestendo ruoli dirigenziali di CIO in grandi aziende nelle industries servizi HR, banking e pubblica amministrazione. Ingegnere elettronico, ha speso i primi anni della sua carriera in una società di consulenza internazionale ed ha conseguito un master alla Bocconi di Milano. E’ partner di EgoValeo e consulente per la Digital Transformation.