Come trovare i Talenti Tech con le Proxy Skills
Trovare il candidato perfetto, soprattutto nell’ambito del recruiting tech, è una vera sfida: le competenze tecniche richieste cambiano ad una velocità impressionante e le aziende cercano sempre più profili che uniscano hard skills specifiche a soft skills che garantiscano flessibilità e capacità di adattamento.
Come affrontare questa sfida? La risposta risiede nell’utilizzo delle proxy skills.
Cosa sono le proxy skills?
Le proxy skills sono competenze trasferibili o indicatori di potenziale che vanno oltre le competenze specifiche richieste per una posizione.
In pratica, rappresentano una serie di abilità che dimostrano che un candidato, anche se non possiede tutte le competenze tecniche immediate, ha le basi e il potenziale per acquisirle velocemente e per eccellere nel ruolo.
Ad esempio:
- Competenza tecnica analoga. Un candidato che padroneggia Python per l’analisi dati può probabilmente adattarsi rapidamente a strumenti come R o Julia.
- Problem-solving e adattabilità. Esperienze passate in contesti complessi o dinamici sono un ottimo indicatore della capacità di gestire nuove sfide.
- Curva di apprendimento. I candidati con un track record di apprendimento rapido, come certificazioni o cambiamenti di ruolo, dimostrano di poter acquisire velocemente nuove competenze tecniche.
Perché le proxy skills sono importanti nel recruiting tech?
- L’evoluzione continua della tecnologia. Nel settore IT, il linguaggio di programmazione o la piattaforma di oggi potrebbe essere obsoleta domani. Cercare candidati che abbiano già esperienza con ogni nuova tecnologia può essere limitante. Le proxy skills aiutano a guardare oltre le esperienze statiche, valorizzando il potenziale del candidato.
- Riduzione del time-to-hire. Concentrare la selezione solo su competenze tecniche “perfette” allunga i tempi di ricerca e rischia di far perdere talenti che potrebbero diventare eccellenti con una breve formazione.
- Adattabilità e innovazione. I candidati con proxy skills sono spesso più aperti al cambiamento e capaci di portare idee fresche, contribuendo all’innovazione aziendale.
Come identificare le proxy skills nei candidati?
- Analisi del background formativo e professionale. Un candidato che ha cambiato settore, linguaggio o approccio lavorativo dimostra di essere adattabile. Ad esempio, un ingegnere passato dallo sviluppo software alla gestione di sistemi IT possiede competenze trasversali utili in molteplici contesti.
- Assessment basati su scenari. Durante i colloqui, proporre esercizi pratici che testino il problem-solving o la capacità di apprendimento di nuove competenze può rivelare talenti nascosti.
- Valutazione delle soft skills. Capacità di comunicazione, leadership e team working sono spesso proxy di un potenziale tecnico e organizzativo di lungo termine.
- Utilizzo di strumenti data-driven. Strumenti di intelligenza artificiale e database avanzati permettono di individuare candidati che, pur non corrispondendo esattamente ai requisiti richiesti, hanno un mix di competenze e esperienze che li rendono perfetti per il ruolo.
Il ruolo delle proxy skills nell’head hunting tech
In EgoValeo, utilizziamo un approccio data-driven che integra le proxy skills nel nostro processo di selezione. La nostra metodologia ci permette di:
- Valorizzare candidati con esperienze non convenzionali ma ad alto potenziale.
- Accelerare i tempi di ricerca, riducendo drasticamente il gap tra domanda e offerta.
- Offrire ai nostri clienti soluzioni personalizzate, basate non solo su competenze tecniche immediate, ma anche su capacità trasversali e predisposizione all’apprendimento.

EgoValeo è leader nell’Head Hunting di professionisti in ambito Information Technology e Engineering.
Alcuni esempi concreti
Dalla teoria alla pratica. Ecco come in EgoValeo, supportati dai nostri sistemi di AI, abbiamo utilizzato questa metodologia per chiudere alcune selezioni.
Un AI Architect di potenziale per una delle “big four”
Di recente abbiamo curato la selezione di un AI Architect per una delle “Big Four“. L’obiettivo iniziale era individuare un profilo senior con esperienza consolidata nella progettazione di architetture AI complesse.
Tuttavia, analizzando il mercato e ampliando il focus grazie all’approccio basato sulle proxy skills, abbiamo identificato un candidato junior, inizialmente fuori dai radar tradizionali. Si trattava di un ricercatore universitario con una profonda conoscenza teorica dell’intelligenza artificiale e un background imprenditoriale: aveva fondato una startup di AI che curava personalmente.
Nonostante l’esperienza professionale limitata, questo profilo dimostrava competenze trasferibili uniche, come la capacità di innovare, sviluppare soluzioni in autonomia e adattarsi rapidamente a contesti complessi.
Grazie alla nostra metodologia, il cliente ha scelto di investire su di lui, riconoscendo nel suo potenziale e nella sua visione strategica una risorsa capace di crescere nel ruolo e portare valore aggiunto all’azienda. Questa decisione si è rivelata vincente: il candidato ha rapidamente contribuito allo sviluppo di progetti innovativi, dimostrando che le proxy skills possono essere la chiave per scelte lungimiranti.
Un Data Scientist dal settore finance a quello industriale
Per una società leader nell’automazione industriale con sede a Pisa, cercavamo un Data Scientist senior con competenze specifiche nel settore. Grazie all’approccio basato sulle proxy skills, abbiamo individuato un candidato proveniente dal mondo finance, dove aveva sviluppato sofisticati modelli predittivi e di analisi dati.
Sebbene inizialmente lontano dal settore industriale, il suo bagaglio tecnico, unito alla capacità di adattarsi a contesti nuovi e alla rapidità di apprendimento, lo ha reso ideale per il ruolo.
Il cliente ha riconosciuto il valore di un profilo in grado di applicare tecniche avanzate di data science a nuove sfide, ottenendo rapidamente risultati concreti e innovativi.
Conclusioni
Focalizzarsi sulle proxy skills non significa abbassare gli standard, ma espanderli. In un mercato tech sempre più competitivo, queste competenze rappresentano una chiave per sbloccare un pool di talenti di alto livello che spesso viene ignorato dai metodi tradizionali di selezione.
Noi di EgoValeo, insieme a voi, possiamo trasformare la ricerca di candidati in una strategia vincente per il vostro business.

Partner di EgoValeo
Ho maturato una lunga esperienza in ambito HR ed, in particolare, nella ricerca e selezione del personale qualificato. Ho iniziato la mia carriera in una multinazionale del settore ICT & Telco, ricoprendo diversi ruoli nell’ambito HR. Nel 2010 ho fondato EgoValeo, società specializzata nel tech head hunting. Sono coach certificata ICF e Coaching by Value.